Le società, con le loro culture, svolgono un ruolo attivo e interpretativo nei confronti dell’ambiente naturale, operando scelte difformi sia in termini ecologici sia in termini simbolici. Il più autorevole antropologo italiano, Francesco Remotti, ci porta tra i BaNande del Nord Kivu, facendoci entrare nel vivo del loro rapporto fattuale e simbolico con la grande foresta equatoriale. I BaNande sono orgogliosi di definirsi avakondi (abbattitori di alberi, distruttori di foresta) e al tempo stesso avalimi (coltivatori). Ma, sotto l’orgoglio, emerge il tormento della coscienza che essi attribuiscono alla foresta, nel momento stesso in cui viene distrutta: «il mangiare non mangia la foresta senza che lei lo sappia».