La “via selvatica” è quella che ci porta a riconoscere che non siamo solo cultura, che l’essere umano vive delle relazioni che intrattiene con tutti i suoi “simili”, dalle api ai vulcani, dalle foreste alle barriere coralline, dalle piante ai funghi che abitano con noi la Terra. Adriano Favole e Emanuela Evangelista ce lo raccontano portandoci dentro la foresta di Tchamba, sull’isola di Futuna, tra i vulcani di La Réunion, sulle ramificazioni liquide dell’Amazzonia, sulla baia di Lékiny, tra le radure delle Alpi occidentali.
A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Le esistenze dei protagonisti sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Nastri d’Argento, 4 candidature e 2 premi ai David di Donatello.