Da troppo tempo il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo e ne abusiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità e poi ce ne dimentichiamo. Eppure sono i fiumi ad aver permesso alla nostra specie di diventare stanziali e dedicarsi all’agricoltura, a fornirci quanto necessario per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene), a garantirci difesa e nutrimento, a favorire l’insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, le comunicazioni commerciali. Stefano Fenoglio è uno zoologo e un figlio dei fiumi: li frequenta fin da bambino e da decenni li studia e li monitora. Risalirà questa storia lunghissima mostrando come e perché noi dipendiamo dai fiumi adesso come 8000 anni fa.
A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Le esistenze dei protagonisti sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Nastri d’Argento, 4 candidature e 2 premi ai David di Donatello.